Frazione a 10 km dal Capoluogo comunale; economia essenzialmente basata sul turismo legato alle sue attrattive (castello neogotico e Bosco del Sasseto).

Abitato antico presso Riserva di Monte Rufeno

L'antico centro storico (IX sec.) espanso poi in pianura fino alla Porta Romana (una delle tre residue della vecchia potente cinta muraria) si concentrava sull'altura, tra stradine, caratteristici vicoli e palazzetti medioevali.

Il Centro abitato gravitante attorno al Castello di Torre Alfina è riconosciuto, dall' Associazione de i Borghi più Belli d'Italia, quale uno dei più bei borghi del nostro Paese.

Grande castello neo-gotico che il Marchese Edoardo Cahen negli anni 80 dell'800 fece costruire (sul sito di uno più antico) dall'architetto senese Giuseppe Partini (una sorta di Viollet le Duc italiano); qualche problema di passaggi di proprietà in tempi recenti, è comunque, in genere, visitabile. La tomba, anch'essa neo-gotica, del Marchese Cahen (influente banchiere e imprenditore edile nella Roma neo-capitale) si trova nel vicino, suggestivo, Bosco del Sasseto.

Già potente struttura del sec. XII, adattato a residenza baronale a metà '600, oggi imponente palazzo fortificato con due torrioni angolari, residenza dei Boncompagni- Ludovisi; talvolta visitabile.

Fortificazione (ben mantenuta), era la Porta Romana della cinta muraria della città; è sulla via Cassia, presso la Chiesa del Santo Sepolcro ed ospita il Museo della Ceramica Medioevale.

Chiesa romanica del sec. X, sarebbe stata voluta da Matilde di Westfalia (madre di Ottone I); ospita una reliquia del Santo Sepolcro ed ha una suggestiva cripta.

Di origine gotica (di metà XII) successivamente manomessa/ammodernata, con chiostro, campanile cinquecentesco e notevoli affreschi; ospita la quadreria del civico Museo.

Ne sopravvivono diverse, purtroppo nessuna più allo stato original. Tra le altre: S. Vittoria (la più antica, già gotica ma trasformata a fine '700), S. Lorenzo (del '500, rifatta a fine '800), S. Agostino (con Convento, di fine '200, ma ristrutturata), S. Giovanni di metà 1100, modificata nel tempo).

Maestoso Palazzo di fine '800, in stile neoclasico; sorge sulla Piazza principale (dedicata a G. Fabrizi) su cui prospettano palazzi minori di origine del '500 (P. Petrucci-Piccioni, P. Benci-Caterini e P.Savini-Costantini).

Maestoso palazzo rinascimentale di fine '500, ricco di decorazioni e affreschi; ha un giardino interno, che nel passato fu attrezzato a teatro.

Teatro Boni (tipico teatro ottocentesco) e Anfiteatro Cordeschi (del 1938), tipica struttura che ricalca lo schema costruttivo del teatro elisabettiano.

Sula cima del Monte (734 m. Slm), una piccola ma efficiente struttura privata (Ass. Nuova Pegaso), svolge attività volontaristica di ricerca, divulgazione e didattica (è dotata di un Planetario).

Museo diffuso dislocato su tre sedi: Torre de Jacopo (ceramiche), Chiesa di San Francesco (pinacoteca), Palazzo Vescovile (etno-antropologico)

Già quadreria dell'omonimo Convento, fa parte del Museo della Città, ospitata nella Sagrestia della Chiesa, è una delle più ricche del Viterbese, con opere che vanno dal '400 all'800 (e oggetti liturgici).

In un casale-giardino, a 2 km da Torre Alfina (nei boschi della Riserva Naturale del Monte Rufeno) questo piccolo Museo interattivo-multimediale illustra la prosperosa flora del territorio.

Nel '4-'500 (ci narra un cronista) che "... molte botteghe di «vassellari» acquiesi lavorano di sottile con bianco finissimo ad uso di Faenza, et se ne fà gran spaccio in Roma.."

Al secolo Girolamo Fabrizio, nato qui nel 1533, fu allievo e poi illustre docente di Anatomia e Chirurgia all' Ateneo di Padova, dove realizzò (nel 1594) il famoso Teatro Anatomico, un 'unicum' ancora oggi vanto di quella Università.

Nato a Montpellier da una famiglia benestante e molto devota, alla morte dei genitori, ventenne terziario francescano si diresse pellegrino a Roma; nel luglio 1367 era ad Acquapendente, dove imperversava la peste (vi rimase tre mesi, assistendo i malati dell'antico Ospedale, guarendoli miracolosamente tutti). Dopo aver visitato altre regioni compiendo sempre miracoli, dopo tre anni, approdò a Roma dove raggiunse gran fama guarendo un famoso Cardinale. Il suo percorso continua fra miracoli e disavventure (lui stesso, appestato, fu salvato - dalla morte per fame - da un cane ). Morì tra il 1376 ed il 1379 e fu invocato Santo dal Concilio di Costanza nel 1414; le sue spoglie sono nella Chiesa di S. Rocco a Venezia.

La madre di Ottone I di Sassonia ebbe necesità di fermarsi qui, nel suo viaggio per Roma, e vi fondò la prima ricostruzione del S.Sepolcro, con autentiche reliquie che fecero meritare ad Acquapendente l'appellativo di Gerusalemme d'Europa.

Alla festa della Madonna del Fiore, una sfilata di artistici quadri-mosaico a ricordo della rivolta contro il Barbarossa. Ved. APPROFONDIMENTI IN FONDO A QUESTA PAGINA

Originale protagonista è Saltaripe (personaggio buffo inventato dai bimbi del luogo), ma poi invece è il fantoccio del Carnevalaccio il vero protagonista che, dopo giorni di feste e sfilate di Carri Allegorici, ci rimette le penne e viene bruciato.

Si tiene da decenni, nella seconda metà di agosto, è definita come 'viaggio nella civiltà contadina e artigiana' , festa gastronomica e strade addobate, giochi di piazza.

Fiera di curiosità e cose comuni (prima domenica dopo Pasqua); iniziò molti secoli fa quando i pellegrini barattavano monili e chincaglierie portati dalla Terra Santa.

La gricia è una 'amatriciana bianca'; la sagra, nella seconda metà di luglio è una festa gastronomica che, con festosi eventi usicali, offre degustazioni di prodotti locali che alla gricia ben si accompagnano.

Bosco 'vetusto' (intatto da secoli), dalla grande varietà vegetale (oltre 30 specie di alberi ed intenso sottobosco) e faunistica; di grande fascino (vi è la tomba neogotica di E. Cahen), è visitabile rivolgendosi al locale Centro Visite.

Area protetta di 2893 ettari attorno all'omonimo Monte, interamente nel comune di Acquapendente al confine con l'Umbria e la Toscana; ricca di torrenti, di flora variegata (specie rare) e di molta fauna selvatica.