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    CITTA' di GABII (resti): zona Prenestina    


 

Comune: Roma
Categoria : archeologia romana e/o protolaziale Tipo : abitati / città

Nel Comune di Roma, fuori del Grande Raccordo Anulare (GRA), su una collina, presso la Via Prenestina, scuro e solitario si erge il grande rudere del Tempio di Giunone Gabina.
Posto su un'altura desolata ed incolta, quasi al confine Est del territorio comunale di Roma, esso è una delle poche testimonianze di quella che fu una fiorente città dei Latini. Il suo colore è quello della pietra (Pietra Sperone o Gabina) che fece la fortuna di Gabii (e la sua rovina, dato che i resti dell'antica città - già nell'antichità - furono erosi dai cavatori di pietre da costruzione). La collina su cui sorge è un crinale del prosciugato Lago vulcanico di Castiglione e la via Prenestina si chiamava un tempo Via Gabina.



Nella foto: ROMA Area Prenestina - CITTA' DI GABII: i resti del TEMPIO DI GIUNONE GABINA


AMBIENTE E STORIA
Siamo ai limiti Sud Est della Campagna Romana. La zona appare isolata, anche se solo qualche chilometro la separa dalle ultime case della Capitale e pertanto questo è un territorio del Comune di Roma non ancora (e speriamo che mai lo sarà) raggiunto dall'espansione urbana. Limitrofo all'area archeologica si trova un erboso campo-scuola di volo per aerei leggeri.
GABII sorgeva in una posizione particolare sul crinale del LAGO DI CASTIGLIONE (lago vulcanico prosciugato nell'ottocento, i cui contorni si indovinano salendo sull'altura della città). Essa rappresentava - intorno al IX sec. a.C.- il VERTICE DI UNA VASTA AREA DEL LAZIO perimetrata da Tibur (Tivoli), Praeneste (Palestrina) e Collatia (città ora scomparsa). Questo territorio ebbe fondamentale importanza nelle vicende storiche del Lazio Antico, per merito della posizione strategica sui percorsi commerciali tra il Lazio primitivo, l'Etruria e la Campania.
Gabii fu presto assoggettata - come colonia - dalla vicina latina ALBALONGA, finendo poi sotto la dominazione di Roma dopo la sconfitta dei latini al Lago Regillo (496 a. C.). Ma i rapporti con Roma risalgono al periodo della fondazione stessa della Città Eterna; narrano le leggende romane che in epoca antecedente alla fondazione dell'Urbe, i gemelli ROMOLO e REMO furono mandati proprio qui ad apprendere L'ARTE DELLA SCRITTURA.
Dopo la conquista romana, Gabii conobbe un breve periodo di splendore, ma ALL'INIZIO DELL'IMPERO ESSA DECADDE PER NON PIU' RISOLLEVARSI; per la verità, ebbe un periodo di recupero in età Adrianea, ma poi il declino riprese, anche se alla fine dell'Impero si trovò ad essere Sede Vescovile. Dopo le distruzioni (definitive) di Goti e Longobardi, nell' VIII secolo la sede episcopale fu spostata a Tusculum.

I RESTI DI GABII OGGI
DELLA GABII FIORENTE DELL'ETA' REPUBBLICANA RIMANGONO POCHE VESTIGIA: il Tempio di Giunone Gabina è l'elemento più evidente mentre diversi altri resti (del Foro, Acropoli, Teatro) sono stati scavati ma poi reinterrati.
Il colore scuro del tempio di Giunone e degli altri resti affioranti è dato dal locale tufo (detto PIETRA GABINA o PIETRA SPERONE) che fu molto usato nelle costruzioni della città di Roma. Questo materiale era ritenuto ignifugo tant'è che a Roma un alto muro di questa pietra nera è visibile nel FORO DI AUGUSTO (alla destra del Tempio di Marte Ultore) eretto a protezione del sacro luogo dagli incendi della Suburra. Si ritiene a ragion veduta che proprio la pregiatezza di questo materiale abbia finito col provocare la quasi SCOMPARSA DI GABII ANTICA, DIVENTATA UNA COMODA CAVA DEL PREZIOSO MATERIALE.
Poco lontano da Gabii si trova la località di PONTE DELL'OSA dove negli anni 70 è venuta alla luce una grandissima necropoli protolaziale (sec. IX - VI a.C.) collegata alle prime fasi di esistenza di Gabii (i reperti sono nella Sezione di Protostoria del Museo delle Terme di Diocleziano ed al Museo Pigorini di Roma).


NELLE VICINANZE DI GABII, si segnalano sulla stessa via Prenestina - verso Roma - l'antico Ponte di Nona (v. Roma) e - verso Est - il Ponte Amato (v. Gallicano nel Lazio) ed il Tempio Santuario della Fortuna Primigenia (v.Palestrina) nonché i grandiosi Ponti degli acquedotti romani nell'area Poli - Gallicano - San Gregorio da Sassola. Anche l'area di Tivoli (Villa Adriana ed altri monumenti romani e le Ville d'Este e Gregoriana) verso Est, ed i Colli Albani (resti di Tusculum ed altre antichità romane, Ville Tuscolane ed Abbazia di Grottaferrata) verso Ovest, non sono lontani da qui.




Per informazioni:
Grande Raccordo Anulare (GRA) uscita 16- Via Prenestina direzione Palestrina.
Il sito di Gabii si trova a lato del km 2,00 della via Prenestina Nuova. La parte più rappresentativa dell'area archeologica è recintata e chiusa al pubblico, visibile con difficoltà dall'esterno. L'area fa parte di un omonimo parco archeologico; su prenotazione al n. 062261887, sono possibili visite guidate.
L'area di Gabii è in parte anche nel Comune di Montecompatri.
La località è raggiungibile con BUS COTRAL. INFO DGBA 062261887

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