|
SANTUARIO DELLA MENTORELLA
|
Comune: Capranica Prenestina Categoria : abbazie Tipo : santuariFra i Monti Prenestini, lungo lo scosceso versante che domina la Valle del Giovenzano (un affluente di sinistra dell’Aniene), sorge questo particolare complesso (Madonna della Mentorella), di non grandi dimensioni, ma articolato su degli speroni rocciosi che gli conferiscono un aspetto molto suggestivo. E’ ritenuto il più antico Santuario d’Italia e d’Europa; fu uno dei primi siti benedettini ed era luogo prediletto da Giovanni Paolo II, che vi si recava spesso anche in incognito.
Nella foto: CAPRANICA PRENESTINA - fraz. GUADAGNOLO, il Santuario della MENTORELLA innevato, al tramonto
AMBIENTE IN CUI SI TROVA IL SANTUARIO DELLA MENTORELLA
Il Santuario della Madonna della Mentorella sorge non lontano dall’abitato di Guadagnolo, una frazione molto isolata di Capranica Prenestina, sui MONTI PRENESTINI a Sud Est di Roma. Il Santuario è comunque MOLTO ISOLATO rispetto all’abitato e sorge a 1200 metri di quota; d’inverno è difficilmente raggiungibile stante la sua collocazione lungo una scoscesa discesa difficile da percorrere durante i periodi di neve. Il MONTE GUADAGNOLO E' IL PUNTO CULMINANTE DELLA CATENA DEI PRENESTINO e la frazione di Guadagnolo è il PIU' ALTO CENTRO STABILMENTE ABITATO DEL LAZIO. Questa catena è uno spartiacque fra la Valle dell’Aniene (Subiaco) e quella del Sacco (Palestrina). Da qui si gode un PANORAMA SCONFINATO, dalle cime dell’Abruzzo a quelle dei Lepini, situati oltre la Valle del Sacco (antica Valle Latina).
STORIA DEL COMPLESSO
Secondo la tradizione il Santuario sarebbe SORTO NEL IV SECOLO PER VOLERE DELL'IMPERATORE COSTANTINO nel luogo dove avvenne - in un anno tra il I e II secolo - il miracolo di SANT'EUSTACHIO. Questi era un legionario romano (si chiamava Placido) che qui ebbe la famosa visione del CERVO CON LA CROCE TRA LE CORNA, che lo indusse a farsi battezzare assumendo il nome di Eustachio (dal greco Eustàchios: che dà buone spighe); Placido fu martirizzato sotto l’Imperatore Adriano. Fu Papa Silvestro I a consacrare la piccola Chiesa voluta da Costantino. Nel VI secolo la Chiesa viene donata ai Benedettini e qui si trasferisce - dal cenobio benedettino di Montecassino - un personaggio importante per la locale toponomia: Wult (ex generale dei Goti che a Montecassino si era convertito). Dal suo nome deriverebbe Wultvilla, quindi Wultvella e quindi Mentorella (ma, secondo alcuni, il nome deriverebbe dalla Torre Morella, un fortilizio qui esistente nell’alto medioevo). Per oltre dieci secoli il Santuario resta in proprietà dell’Abbazia di Subiaco, ma, essendo troppo ‘fuori mano’ per le sopraggiunte nuove abitudini dei benedettini, viene pian piano abbandonato. Nel secolo XVI Chiesa e Convento passano ai GESUITI, cui apparteneva il famoso gesuita, filosofo e storico tedesco Athanasius KIRCHER che se ne innamora e, nel 1660 ne promuove il restauro con le sovvenzioni dell’Imperatore Leopoldo I d’Austria e di vari principi tedeschi. Fu in quell’epoca, nel 1664 che venne stabilita la data del 29 settembre come giorno della Festa del Santuario ed in quella data qui convergono numerosi pellegrinaggi. Pio IX, nel 1857, dona il Santuario alla CONGREGAZIONE DEI RESURREZIONISTI (una congregazione sorta per assistere i numerosi ESULI POLACCHI fuggiti dalla loro patria dopo la disastrosa rivolta contro il dominio russo). Questa donazione segna un punto cardinale nella storia del Santuario, ormai entrato nella tradizione della comunità polacca in Italia e quindi, non a caso meta di pellegrinaggi e ritiri, anche in incognito, di Giovanni Paolo II. Dal 1977 esso è passato alle dirette dipendenze della Provincia Polacca dei Resurrezionisti.
IL SANTUARIO DELLA MENTORELLA OGGI
La struttura del Santuario è sostanzialmente quella datagli dai Benedettini di Subiaco dall’ 800 al 1300, epoca in cui essi lavorarono molto per le principali Abbazie sublacensi; purtroppo gli ornamenti di quell’epoca sono praticamente tutti perduti nel periodo di abbandono fino ai restauri del Kircher nel ‘600. Il santuario-convento è composto di una serie di CINQUE PICCOLI BLOCCHI DI FABBRICA, affastellati su picchi rocciosi contigui, con un effetto complessivo ALTAMENTE SUGGESTIVO. Tutto è di una grande semplicità architettonica; la Chiesa è a tre navate con un bell’altare e custodisce un’antica scultura della Madonna delle Grazie e del Bambino, altorilievo ligneo di scuola laziale del XII secolo. Nel retro della Chiesa si trova la grotta naturale dove avrebbe abitato SAN BENEDETTO, per due anni, prima di recarsi a Subiaco.
TRA GLI ALTRI LUOGHI DI INTERESSE non lontani dal Santuario, a pochi chilometri, in direzione Roma, sulla Via Prenestina, si trova Palestrina (santuario romano della Fortuna Primigenia) mentre, proseguendo sulla stessa Via verso Est, passando per Genazzano (Palazzo Colonna)si arriva a Fiuggi (stazione di acque curative e frequentato luogo di soggiorno estivo); non lontano sono anche i centri storici di Anagni e Segni. | |
Per informazioni: Al Santuario si giunge da Capranica Prenestina, a sua volta raggiungibile da Palestrina collegata all’Autostrada del Sole (caselli di San Cesareo e di Valmotone). Da Capranica si sale con 6 km. di strada alla frazione di Guadagnolo, presso cui sorge il Santuario. Bus Cotral per Palestrina-Capranica in partenza da Roma (Staz. Anagnina della metro A). Le visite sono consentite tutto l’anno (attenzione ai periodi di innevamento); Info tel. 06 95471899
|
2024 www.lazioturismo.it
AVVERTENZA: Lazioturismo.it, pur assicurando la massima cura nell'attivita di reperimento e presentazione delle informazioni, declina ogni responsabilita per eventuali omissioni o inesattezze dei dati e quindi per danni diretti od indiretti che da ciò derivassero.
|