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PALAZZO FARNESE di CAPRAROLA
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Comune: Caprarola Categoria : ville e palazzi storici Tipo : palazzi storiciUno dei più grandi e belli del tardo Rinascimento di tutta Europa, il Palazzo Farnese si trova alla sommità del paese di Caprarola, nella Tuscia Viterbese. Una strada rettilinea progettata a fini scenografici dal Vignola (ai cui lati si aggrega il paese) sale allo spiazzo su cui si erge l’enorme mole del Palazzo. Questo palazzo è il più grande di quelli costruiti dai Farnese, compreso quello famoso di Roma.
Nella foto: CAPRAROLA - Il PALAZZO FARNESE
AMBIENTE IN CUI SI TROVA CAPRAROLA
Caprarola sorge su una collina del complesso dei Monti Cimini, nel Viterbese a 500 m. di altitudine s.l.m., in vista del Monte Soratte (‘caro agli dei e alle dee’). Arroccata su un banco tufaceo, ha una storia di 'soli' dieci secoli (se ne ha notizia solo attorno al mille), contrariamente ai tanti centri della zona le cui origini risalgono perlomeno agli etruschi. Questa storia abbastanza recente è giustificata dal fatto che qui - fino ai primi del mille – c’era la Selva Cimina, impenetrabile e pericolosa. Ai limiti del territorio si trova il Lago di Vico, un bacino di origine vulcanica, circondato da boschi in un ambiente molto ben conservato (fa parte della omonima Riserva Naturale).
STORIA DEL PALAZZO
Questo Palazzo fu voluto dal Cardinale Alessandro Farnese, nipote di Papa Paolo III (Alessandro Farnese il Vecchio) riprendendo un progetto iniziato da quest’ultimo. Il Palazzo è una delle migliori realizzazioni nel campo delle residenze nobiliari rinascimentali; esso fu una delle diverse dimore costruite dai Farnese da Roma all’Alto Lazio. Inizialmente, come d’uso in questo territorio, nel quattro -cinquecento, esso avrebbe dovuto avere caratteristiche essenzialmente difensive, tanto è vero che il primo ideatore (Alessandro Farnese il Vecchio) ne affidò il progetto ad Antonio da Sangallo il Giovane, noto architetto militare. I lavori iniziarono nel 1530, ma quando nel 1534 il Cardinale divenne Papa (Paolo III) i lavori furono sospesi; le cose andarono per le lunghe anche perché nel 1546 il Sangallo morì. Il nuovo proprietario (Cardinal Alessandro Farnese il Giovane), che aveva nuove idee per la testa, affidò subito i lavori a Jacopo Barozzi detto il Vignola; ad Alessandro Farnese nipote, ancora sconvolto per l’assassinio del padre Pier Luigi (Duca di Castro, un personaggio molto discusso), piaceva molto questo luogo e lo considerava un rifugio dal coacervo di invidie e rivalse che si succedettero all’elezione di Paolo III. Vignola si impegnò molto a modificare radicalmente il progetto del Sangallo e così i lavori ripresero solo nel 1559, pervenendo alla realizzazione di una splendida residenza rinascimentale. Egli, pur conservando la pianta pentagonale del complesso, apportò notevoli variazioni al progetto (terrazze panoramiche alla sommità dei bastioni, un cortile di rappresentanza circolare, grandi scalinate interne ed esterne). Molti grandi artisti dell’epoca lavorarono alla decorazione degli interni. Alle spalle del Palazzo i Farnese vollero realizzare degli orti (Orti Farnesiani ad imitazione degli omonimi posseduti dalla famiglia su colle Palatino a Roma): si narra che l’architetto Giacomo Del Duca per realizzare i terrazzamenti fece venire appositamente da Roma la terra di risulta delle fondazioni della Chiesa del Gesù (evidentemente i costi di trasporto per una settantina di chilometri , per i Farnese non costituivano un problema). Il complesso monumentale di Caprarola, passò in eredità ai Borbone nel 1731 dopo l’estinzione della famiglia Farnese; nel 1941 è stato acquisito dallo Stato Italiano e nel 1973 affidato alla Soprintendenza del Ministero dei Beni Culturali che attualmente ne cura la gestione.
Il PALAZZO FARNESE A CAPRAROLA OGGI
Il palazzo ha una massiccia struttura a pianta di pentagono regolare: il suo ingresso si raggiunge dalla sommità del paese e si presenta con una grande doppia rampa di scale. Dal balcone centrale della facciata del palazzo si domina il verde paesaggio circostante ed il sottostante paese di Caprarola. Gli ambienti del Palazzo restano raggruppati secondo uno schema che prevedeva una zona estiva ad occidente ed una invernale ad oriente. I servizi e le abitazioni della servitù risultano separati dalla zona riservata alla nobiltà (vennero addirittura in parte ricavati dallo spessore dei muri). Il Palazzo si sviluppa per cinque piani fuori terra: al suo centro un cortile circolare delimitato da due portici sovrapposti con volte affrescate da Antonio Tempesta. Al suo interno si svolge la famosa Scala Regia (una rampa elicoidale poggiante su 30 colonne, affrescata anch’essa e di comoda salita (pare che il cardinale la percorresse a cavallo per recarsi nella sua camera da letto). Una grande quantità di affreschi copre le pareti dei corridoi e delle tante sale, opere realizzate dai più grandi artisti del cinquecento tra cui gli Zuccari. Molti documenti attestano come Annibal Caro, grande conoscitore delle tendenze del Cardinale committente, abbia ispirato a Taddeo Zuccari soggetti mitologici e contenuti al limite dell’esoterico: da ricordare particolarmente la Stanza dell’Aurora definita da alcuni ‘un caso di decorazione alchemio-ermetica’. Splendide decorazioni riguardano la Sala dei Fasti di Ercole, la Sala del Concilio di Trento, la Sala dell’Eco (dove si verificano particolari effetti sonori), la Stanza dei Fasti Farnesiani e quella del Mappamondo (dove si trova una ricostruzione del mondo allora conosciuto). Esempio di architettura funzionale è il piano sotterraneo che include un grande corridoio realizzato ad anello per agevolare l’arrivo di carrozze (e lo sbarco degli ospiti) e l’uscita delle stesse, con al centro un enorme pilastro che altro non è se non la colonna di scarico delle acque del palazzo.
IL PARCO
Alle spalle del Palazzo si trova il parco composto da vari ed articolati giardini, alla cui realizzazione il Vignola dedicò gran parte del suo genio, nell’intento di creare una sintesi tra natura ed architettura. Giardini segreti e fontane, sculture, ponti levatoi e terrazzamenti fioriti fanno di questo luogo un complesso pittoresco degno dell’antico appellativo di ‘luogo di delizie’. Non a caso il tutto è completato dalla elegante Casina del Piacere che, tra l’altro, fu utilizzata come residenza estiva dal Presidente Einaudi nel suo settennio di carica (1948-1955).
TRA GLI ALTRI LUOGHI DI INTERESSE non lontani da Caprarola si segnalano (oltre al vicino pittoresco Lago di Vico) Ronciglione, grazioso centro storico con un caratteristico quartiere medioevale, Falerii Novi (resti di città romana), Sutri (anfiteatro romano) e - poco più lontano - Viterbo, capoluogo famoso per le antichità etrusche e medioevali. | |
Per informazioni: Caprarola si trova 17 km a Sud-Est di Viterbo, in una zona fra la Via Cassia e la Via Flaminia, presso la Strada Provinciale Ronciglionese: Bus Cotral da Viterbo e da Roma (Terminal di Saxa Rubra). Info: SBAP tel. 0761 646052. Indirizzo: Piazza Farnese 1, Caprarola (VT)
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