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    VILLA MONDRAGONE a MONTE PORZIO CATONE    


 

Comune: Monte Porzio Catone
Categoria : ville e palazzi storici Tipo : ville storiche

Villa Mondragone è la più grande delle dieci VILLE TUSCOLANE ed è una delle due che sorgono nel territorio di Monte Porzio Catone. Queste sono una serie di lussuose residenze costruite dalla nobiltà papalina tra il cinquecento ed il seicento nella zona detta ‘del Tuscolo’ (perché anticamente quì sorgeva, sull’omonimo colle, il sito romano di Tusculum) già luogo prediletto per gli ozi dei patrizi romani.
La Villa Mondragone si erge maestosamente alla sommità dell’omonimo parco che sale dalla sottostante via Tuscolana, tra Frascati e Monte Porzio Catone. Qui Papa Gregorio XIII sancì, nel 1582, la Riforma del Calendario.



Nella foto: MONTE PORZIO CATONE - VILLA MONDRAGONE: il cortile interno (foto Giò Vitullo)


AMBIENTE E STORIA DELLE VILLE TUSCOLANE
La Villa Mondragone è una delle due c.d. "VILLE TUSCOLANE" che si trovano nel comune di Monte Porzio Catone (in cui sorge anche la Villa Parisi), mentre sei sono nel territorio di Frascati (Villa Aldobrandini, Falconieri, Lancellotti, Sora, Torlonia, Tuscolana o Rufinella) mentre altre due sono nel territorio di Grottaferrata (Villa Grazioli e Villa Muti) .
Questa zona, detta del ‘ Tuscolo’ (perché sottostante allo storico Monte Tuscolo) fa parte della più ampia area dei Colli Albani (una serie di verdi colline vulcaniche immediatamente a Sud di Roma), area detta anche ‘dei Castelli Romani’. L’origine del nome ‘Castelli Romani’ risale al medioevo (ai tempi della cattività avignonese) quando numerose famiglie patrizie della capitale si erano costruite castelli e fattorie fortificate in questa zona notoriamente fertile, che quindi le teneva lontane dalla povertà incombente sulla capitale.
Ad iniziare dal cinquecento le famiglie della cosiddetta Nobiltà Papale ‘migliorarono’ i loro castelli nel ‘Tuscolano’, iniziando a costruire delle lussuose residenze per gli ozi estivi (o, meglio, per il raccoglimento e la preghiera) . Esse finirono col diventare un vero e proprio Status Symbol e per questo furono incaricati grandi architetti; non tutte le ville sono giunte fino a noi (alcune distrutte dalla guerra, altre non più riconoscibili perché assorbite nei tessuti urbani) ma molte di esse sono giunte ai nostri giorni con un buon livello di conservazione.
Ancora oggi quest’area costituisce una meta privilegiata dai romani per le sue attrattive paesaggistiche (boschi e laghi vulcanici) e peculiarità enogastronomiche. L’intera area fa parte del Parco Regionale dei Castelli Romani che comprende, oltre il Monte Tuscolo (650 m.s.l.m., scavi archeologici), i territori di tutti i comuni dell’area (compreso Castelgandolfo, dove sorge il complesso delle Ville Pontificie che, per origini ed architetture, avrebbero buone ragioni per figurare tra le c.d. Ville Tuscolane). Monteporzio è situata sul versante dei Colli Albani che dà sull‘ inizio della Valle del Sacco a circa 450 m.s.l.m. e Villa Mondragone è costruita in posizione e quota tale da dominare parte della Campagna Romana fino alla Capitale.


STORIA e STRUTTURA della VILLA

…Cenni Storici
La storia nota di villa Mondragone inizia nel 1562 con la vendita al Cardinale Ranuccio Farnese da parte del Cardinale Giovanni Ricci di una sua proprietà in cui è in corso di costruzione una villa. Il nuovo proprietario termina la costruzione prima della sua morte (1565) ma nel 1567 gli eredi Farnese la vendono al Cardinale Marco Sittico Altemps.
Questo importante personaggio, di origine tedesca - figlio di una sorella del futuro Papa Pio IV- è all’inizio di una grande carriera e decide di stabilirsi a Frascati, luogo strategico per la vicinanza a Roma e la presenza di tutta l’aristocrazia papale. L’Altemps incarica Jacopo Barozzi (il Vignola) affiancato da Martino Longhi il Vecchio di ampliare l’edificio, trasformandolo radicalmente. Nel 1571 terminano i lavori di questa nuova residenza che viene utilizzata per ospitare un grande amico dell’Altemps, il Cardinale Ugo Boncompagni che, nel frattempo, diventa Papa Gregorio XIII.
Fu proprio Gregorio XIII a spingere il cardinale Altemps a costruire una nuova grande dimora su un terreno più in alto, sul sito di una grande villa romana (forse dei Quintili). I lavori del nuovo palazzo furono inziati da Martino Longhi il Vecchio nel 1573 e durarono alcuni anni; quando terminarono la nuova Villa ospitò con una certa frequenza Gregorio XIII (e proprio in suo onore essa fu chiamata Villa Mondragone, perché nel suo stemma araldico figurava un drago).
Il cardinale Altemps (era usuale all’epoca) aveva un figlio naturale (Roberto) che, nel 1586 fu fatto decapitare da Sisto V (Montalto), ufficialmente perché colpevole di adulterio, ma secondo voci di popolo perché - avendo sposato una Orsini - si era imparentato con questa famiglia assai invisa ai Montalto. Perciò quando il cardinale Altemps morì, nel 1595 la Villa fu ereditata dal nipote Gian Angelo (figlio di Roberto , peraltro nato orfano, che nutrì, non senza ragioni, grande odio per Sisto V e ne inficiò il ricordo, anche con un affresco ancora esistente al palazzo Altemps di Roma).
Grande splendore ebbe la villa quando fu occupata dal Papa Paolo V (Borghese) e dal nipote Scipione Borghese (il fondatore della Galleria Borghese) che di arte se ne intendeva molto; intanto Gian Angelo Altemps, che era un grande studioso, aveva investito molto nel patrimonio librario; poco interessato alla gestione delle sue proprietà, nel 1613 vendette la Villa (pare, comunque, ad un prezzo altissimo) ai Borghese. L’anno successivo i Borghese iniziano nuovi lavori per l’ulteriore ampliamento della Villa impiegando anche l’architetto olandese Jan Van Santen (detto il Vasanzio). Anche dopo la morte dello zio Papa, Scipione Borghese, continua ad ampliare la proprietà ospitando il nuovo Papa Urbano VIII (Barberini).
Questa villa fu per oltre cinquanta anni residenza di villeggiatura di Papi, finchè nel 1626 lo stesso Urbano VIII decise di trasferire la corte papale nel palazzo dei Barberini a Castel Gandolfo.
I Borghese continuano per quasi un secolo a mantenere in perfetta efficienza questo enorme palazzo, poi inizia qualche trascuratezza finchè a fine settecento essi non decidono di abbandonarla trasferendosi nella più modesta Villa Taverna.
Dopo il terremoto del 1806 ed altri eventi dannosi (anche determinati dall’incuria) la Villa era così deteriorata che gli abitanti di Frascati chiesero l’intervento di Leone XII che però poco fece; fu, anni dopo, che Guendalina Talbot (moglie di Marcantonio Borghese) incaricò il Canina di eseguire qualche restauro che permise il riutilizzo parziale delle strutture tanto che nel 1865 divenne un convitto di alto livello sociale gestito dai Gesuiti.
Questi, nel 1896, acquistarono la Villa e, nel 1929, ne effettuarono un totale restauro avvalendosi dell’architetto Clemente Busiri-Vici.
Nel 1953 i Gesuiti si trasferirono e, nel 1981, la Villa fu venduta alla nuova Università di Roma –Tor Vergata che la sta restaurando e la utilizza per le sue attività istituzionali.
La Villa è nota per vari eventi: fu qui che Papa Gregorio XIII promulgò nel 1582 la bolla che dava avvio al Calendario Gregoriano, qui Galileo diede dimostrazione dell’utilità del suo cannocchiale, qui Marconi effettuò alcuni importanti esperimenti di radiocomunicazioe.
E, come se non bastasse, fu negli scantinati di questa villa che nel 1912 l’antiquario bibliofilo Wilfrid Voynich, venne in possesso di quello che è considerato il manoscritto più misterioso del mondo (o uno spettacolare falso d’epoca: il c.d. Codice Voynich); si tratta di un testo quattrocentesco portato nel ’600 da Praga alla Biblioteca del Collegio Romano, per la decifrazione, e quindi finito dimenticato nei depositi di Villa Mondragone quando tale Biblioteca fu trasferita qui per sottrarla alla confisca post-unitaria).
…La VILLA MONDRAGONE oggi
La Villa sorge molto in alto (a quota 416 m.s.l.m.) sulla strada che da Frascati conduce a Monte Porzio Catone, fra una fitta vegetazione arborea, in parte curata a parco. L’ingresso principale alla tenuta si trova di fronte al sito archeologico del Barco Borghese, interessante intrigo di ambienti sotterranei, già sostruzioni di una villa romana che dovrebbe aver avuto a che fare con la residenza su cui fu fondata la prima villa cinquecentesca.
La Villa Mondragone oggi si presenta pressappoco come era a metà del seicento, come risulta da antiche stampe. Essa è costituita da un enorme edificio di circa 80.000 metri cubi il cui elemento principale è un fabbricato quadrato che si sviluppa per tre quarti attorno ad un grande cortile.
Questo corpo principale è disposto su tre piani che si ergono su un alto piano terreno che va man mano ad interrarsi nella parte anteriore, mentre nella parte posteriore si apre con un porticato su un antico (ora malmesso) giardino: questa situazione si spiega col fatto che questa facciata posteriore, un tempo, era il prospetto principale della Villa.
Oggi il visitatore entrando dal maestoso portone del primo piano è immesso nell’ampio cortile d’ingresso, alberato, fiancheggiata a sinistra dal corpo principale del palazzo (con sottostante galleria e biblioteca) e, a destra, da un lungo corridoio-galleria di esposizione. Di fronte si erge un portico d’accoglienza a cinque arcate a tutto sesto che a sua volta sorregge un loggiato con analoga struttura. Alcuni trovano che questa sistemazione sia conforme a canoni adottati in coeve regge francesi.
Dal portico si accede al grande salone detto ‘degli Svizzeri’ e alla Sala delle Cariatidi contigua allo splendido loggiato da cui si gode un panorama superbo verso la piana romana e la Valle del Sacco: era qui che i grandi prelati godevano del fresco dei Castelli.
Sul lato destro del palazzo, oltre il corridoio-galleria si trovano alcuni elementi di grande pregio: il Portico del Vasanzio che dà sul Giardino della Girandola, a sua volta adiacente all’antico Teatro delle Acque.
La villa è affidata all’Università di Tor Vergata per sue attività istituzionali mentre si prevede l’utilizzo di una porzione (in corso di restauro) per l’insediamento dell’Accademia del Restauro Paesaggi e Giardini (ARPEG) . L’Università concede visite, ma solo alle parti della villa che sono in condizioni di riceverle, visto che gran parte del complesso è soggetto a lavori di restauro, fondi permettendo.




Per informazioni:
Villa Mondragone si trova al Km. 21 della Via Tuscolana, nel tratto che va da Frascati a Monteporzio Catone. Per info www.villamondragone.it ovvero tel. +39 06 9401941.
Presso l’ingresso della tenuta transitano i Bus Cotral, Frascati-Monteporzio provenienti anche da Roma (capolinea Anagnina-Stazione Metro A).
L’indirizzo ufficiale è: via Frascati 51, Monte Porzio Catone

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