Comune: Ponzano Romano
Categoria : abbazie Tipo : santuari

Situata su un verde declivio della Sabina, tra il monte Soratte e il fiume Tevere, questa piccola Abbazia, che conserva intatto il fascino degli antichi luoghi di fede, oggi vive una seconda vita al passo con i tempi. Infatti l’Abbazia vera e propria non è più attiva come tale ed il complesso è in uso di privati: rimane in funzione ed ancora consacrata la Chiesa Abbaziale.

Nella foto Ponzano Romano - ’Abbazia di Sant’Andrea in Flumine vista dalla Valle del Tevere AMBIENTE IN CUI SI TROVA L’ABBAZIA Siamo n in un verde paesaggio della Sabina verso il confine con la Tuscia, nella media Valle del Tevere, ad Est del Monte Soratte. Per comprendere perché questo su cui sorge l’Abbazia, fosse luogo ben presidiato già da temi remoti, si osservi che SIAMO SU UN POGGIO PROMINENTE SU UN GUADO DEL FIUME TEVERE ( e da qui l’appellativo ‘IN FLUMINE’ ), punto strategico di passaggio e di scambi. Da queste parti si passava per andare da Roma verso le terre del centro Europa tant’è che oggi, a poca distanza da qui, passa l’Autostrada del Sole. STORIA DELL’ABBAZIA Nella seconda metà del X secolo, quando questa Abbazia era ancora prospera, fu suo ospite BENEDETTO DI SANT’ANDREA ( MONACO DI PROBABILE ORIGINE FRANCA) che scrisse un famoso Chronicon riguardante il periodo che va dal 360 d.C. fino all’arrivo a Roma (poco prima del’1000) di OTTONE III ( l’Imperatore che morì giovanissimo qui vicino, a Faleria,dall’altra parte del Soratte). Proprio da questo libro (v. la specifica voce dell’Enciclopedia Treccani) si sono dedotti gli spunti che riguardano la storia antica di questo complesso. L’origine romana del primo insediamento è attestata anche dalla presenza di strutture di tale epoca molto evidenti nel retro del complesso. IL PRIMO LUOGO DI CULTO sarebbe stato fondato), verso il 530 d.C, da GALLA FIGLIA DI SIMMACO (consigliere di Teodorico e da questi fatto uccidere); NEL 762 FU DONATO DA PAPA PAOLO I A PIPINO IL BREVE ED IL MONASTERO FU FONDATO DAL FRATELLO DI QUEST’ULTIMO, CARLOMANNO (che si era fatto monaco benedettino, lasciando a Pipino tutti i suoi averi e titoli; santificato, fu sepolto a Mntecassino).PER OPERA DEI CAROLINGI FU POTENZIATO ED ABBELLITO (sono attestate visite di Carlo Magno in persona che lo elevò al rango di ABBAZIA IMPERIALE, al pari della vicina Farfa ). In quell’epoca i Benedettini si dettero da fare, come loro consuetudine, per farne un centro produttivo di preminente interesse della zona Quest’epoca di splendore , a parte i danni di una incursione saracena, durò fintanto che l’Abbazia non fu affidata alle ‘cure’ dell’Abbazia di San Paolo Fuori le Mura di Roma per poi essere affidata ad ABATI COMMENDATARI che ce la fecero trovare NEL’700 ADIBITA A FATTORIA. Ridotta a poco più che un complesso di ruderi, fu solo NEL 1959 CHE, PARTENDO DALLA CHIESA INIZIARONO I LAVORI DI RESTAURO che si prolungarono fino al 20004, portando il complesso allo stato in cui lo vediamo oggi. L’ABBAZIA Oggi Il complesso abbaziale, di NON GRANDI DIMENSIONI, si presenta su un basamento circondato da resti di mura medioevali la cui UNICA TORRE RESIDUA FUNGE ORA DA CAMPANILE della Chiesa. Nella parte retrostante, dove il terreno degrada verso la valle, si osservano NOTEVOLI RESTI ROMANI, anche in opera reticolata. Elemento di spicco del complesso è la ROMANICA CHIESA ABBAZIALE (il resto, pur ben risistemato, non è di grande rilievo dal punto di vista storico-architettonico). La Chiesa, ottimamente restaurata, presenta un interno a TRE NAVATE,COPERTE DA BELLE CAPRIATE IN LEGNO, con, alle pareti, ALCUNI NOTEVOLI I AFFRESCHI medioevali e rinascimentali. Completano l’interesse della Chiesa un BELLISSIMO CIBORIO del XII secolo ed una bella PAVIMENTAZIONE COSMATESCA. L’ex complesso abbaziale è oggi adibito a congressi e location per matrimoni.