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    CITTA' di FREGELLAE (resti)    


 

Comune: Arce
Categoria : archeologia romana e/o protolaziale Tipo : abitati / città

Non si può nascondere l'emozione quando si entra sotto le ampie coperture che proteggono i preziosi e fragili resti di questa importante Colonia, dalla vita travagliata, che Roma edificò provocatoriamente in terra sannita (e che i romani stessi distrussero nel 125 a.C.). I resti sono di età repubblicana, non manomessi in alcun modo in quanto per secoli si erano perse le tracce di Fregellae. Infatti solo da qualche decennio si è dato luogo alle operazioni di scavo e conservazione dell'intera area che hanno prodotto molti ritrovamenti. Quanto emerso è ottimamente esposto ai visitatori con cura e intenti divulgativi sia in loco che presso il Museo di Ceprano.


Nella foto: ARCE - CITTA' DI FREGELLAE: resti degli edifici, gelosamente protetti


PREMESSA: E' doveroso premettere che, nei secoli, si sono sviluppate veementi discussioni sulla collocazione dell'antica Fregellae che molti studiosi affermano essere a Pontecorvo, in una zona costeggiante il Liri presso il famoso Ponte Curvo (e qui invece sarebbe un pagus fondato da fuggitivi dopo la distruzione di quella città).
AMBIENTE E STORIA:Questo territorio era considerato molto strategico nell'antichità: una serie di dolci e verdi colline poste alla confluenza dei fiumi Sacco e Liri e delle rispettive vallate, solcate da strade importanti. Qui, nei secoli, è passata la linea di CONFINE TRA I TERRITORI ROMANI E SANNITI e, più tardi, tra lo STATO DELLA CHIESA E REGNO DI NAPOLI. A questo proposito Dante ricorda che al Ponte di Ceprano, qui vicino, sul Liri (il fiume Verde) - al confine fra quei due territori - fu gettato il corpo di RE MANFREDI di Svevia sconfitto a Benevento.

Presso la località di Isoletta (nel Comune di Arce) ed in parte nel territorio di Ceprano sorgono i resti della COLONIA ROMANA DI FREGELLAE, centro di cui si era persa traccia nei secoli.
In una estate di metà anni settanta, due appassionati di archeologia osservarono in un cantiere per nuovi insediamenti residenziali - sul COLLE OPI - l'affioranento di materiale ceramico e di mura di abitazioni romane con segni di incendio, a lato di un rettilineo stradale (allora) basolato. Del resto il toponimo OPI, molto evocativo (Oppidum ?), rafforzò la convinzione che non si trattasse solo di "quattro cocci"…L'avviso alle autorità indusse il blocco del cantiere; nel 1978 iniziò l' attività di ricerca e scavo degli edifici pubblici della città, da parte dell'Università di Perugia. Nel frattempo le mura delle abitazioni risultavano riseppellite ed il basolato misteriosamente scomparso.
Fregellae fu fondata nel 328 a.C., dai Romani, su questo luogo (sulla sponda sinistra del Liri) come ATTO PROVOCATORIO VERSO I SANNITI (con i quali essi si erano impegnati ad occupare solo la sponda destra del Liri). Cominciò così quella guerra nel corso della quale i Romani conobbero, nel 321 a.C., l’umiliazione delle FORCHE CAUDINE. Dopo le Forche Caudine i Sanniti ripresero temporaneamente possesso della zona ma poco dopo essa fu riacquisita dai Romani che non solo ripristinarono la loro Fregellae ma dedussero, ancora più a Sud, il nuovo insediamento di Interamna Lirenas (Pignataro Interamna) e prolungarono il percorso della VIA LATINA fino a Capua.
Fregellae era città prosperosa e militarmente forte (si battè nelle guerre contro ANNIBALE) ma finì col popolarsi di molte genti venute da fuori che indussero rivolte contro la mancata concessione della cittadinanza romana (qualifica che avrebbe favorito l'assegnazione di terre demaniali). Tali rivolte furono -nel 125 a.C. - soffocate da LUCIO OPIMIO ( forse il nome - OPI - della località ha qualcosa a che fare con questo personaggio?).
FREGELLAE FU RASA AL SUOLO CON TUTTI I PRESCRITTI RITI VOLTI A CANCELLARNE LA MEMORIA, ma venne concesso ai fregellani filo-romani di costruire (poco più a Sud) Fabrateria Nova. Di questa, oggi, si è messo in luce il piccolo Anfiteatro, su una penisoletta del Lago di S.Giovanni Incarico).

GLI SCAVI DI FREGELLAE
Una serie di campagne di scavo ha riportato alla luce la STRUTTURA URBANA dell’antica Fregellae, tra cui parte dell'area pubblica, i resti di una zona residenziale e di alcuni Santuari urbani oltre che extraurbani. Gli scavi sono ancora in corso, ma una pregevole opera di conservazione e di presentazione (anche didattica) di quanto emerso fa di questo sito una preziosa occasione di conoscenza di un abitato romano di età repubblicana praticamente non manomesso da innesti o modificazioni di epoche successive.
Tra Fregellae e Ceprano è stato portato alla luce recentemente un tratto dell'antica Via Latina. A Ceprano si trova un interessante Museo Archeologico che ospita i reperti del sito di Fregellae.
TRA GLI ALTRI LUOGHI DI INTERESSE, non lontani da Fregellae, si segnalano, presso la Casilina - verso Sud- la Città di Aquinum (v.Aquino), il Borgo Abbandonato - Castello dei D'Aquino (v. Roccasecca), l'Abbazia di Motecassino e la Città di Casinum (v. Cassino); verso l'Alta Valle del Liri si trovano le Mura Megalitiche e Acropoli di Arpino (v. Arpino).




Per informazioni:
L'ingresso del sito di Fregellae si trova sulla destra della SR 82-della Valle del Liri, tra Ceprano e S.Giovanni Incarico, non lontano dal casello di Ceprano dell'Autosole. La strada è percorsa da locali collegamenti COTRAL . Il sito è recintato e custodito ma visitabile normalmente.
INFO Museo 0775/94002 ovvero Comune Arce www.comune.arce.fr.it

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