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TERME (o VILLA) di VESPASIANO a COTILIA
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Comune: Cittaducale Categoria : archeologia romana e/o protolaziale Tipo : aree termali / villePresso Cittaducale (bella cittadina con importanti monumenti medioevali), in località Caporio, lungo il pendio di un’altura presso la Via Salaria Nord, si trova l’area archeologica delle Terme o Villa di Vespasiano, che apparteneva all'area del Vicus Cutiliae. La collina, per fortuna, è ancora abbastanza selvaggia ed i cospicui ruderi (che si raccolgono intorno ad una grande piscina) presentano un aspetto molto scenografico. La natura e destinazione di questo complesso (Terme o Villa o ambedue le cose) è ancora oggi non chiara, ma sicuramente qui, o in un luogo molto vicino, l’Imperatore Tito Flavio Vespasiano (grande riorganizzatore dell'esercito e delle strutture amministrative dell’Impero e padre di Tito) soggiornò molte volte e qui morì nell’anno 79 d.C..
Nella foto: CITTADUCALE - TERME (O VILLA) DI VESPASIANO A COTILIA: scorcio delle strutture antistanti la piscina
AMBIENTE E STORIA
Siamo nell’Alta Sabina, sull’altura di CAPORIO DI CITTADUCALE, lungo la verde vallata percorsa dal FIUME VELINO e dalla VIA SALARIA, storica via su cui si trasportava - verso le zone interne - il sale prodotto dalle saline della foce del Tevere. In questa zona (in cui si estendeva nell'antichità, il VICUS CUTILIAE) si trovano copiose sorgenti di acque acidule, solforose e ferrate che attrassero molto i romani ed in particolare DUE IMPERATORI DELLA FAMIGLIA DEI FLAVI (VESPASIANO ED IL FIGLIO TITO) che peraltro ERANO NATI DA QUESTE PARTI. Tito Flavio Vespasiano padre (conosciuto come ‘VESPASIANO’) fu un noto riformatore dello Stato romano e COSTRUTTORE DEL COLOSSEO) e Tito Flavio Vespasiano figlio (conosciuto come ‘TITO') fu soprannominato dai romani ‘delizia delle genti’, ma è restato sinistramente noto per essere stato il DISTRUTTORE DI GERUSALEMME. Si dà il caso sfortunato che ambedue abbiano anche finito i loro giorni qui (Vespasiano nel 79 d.C. e Tito nell’81 d.C.). LA DESTINAZIONE EFFETTIVA DI QUESTO COMPLESSO (e, conseguentemente, la sua denominazione) E’ MOLTO DISCUSSA: esso infatti è conosciuto come VILLA DI VESPASIANO ovvero TERME DI COTILIA ovvero ancora PALAZZO DI VESPASIANO e questa molteplicità di nomi è comune ad altri siti qui intorno: per una estensione di circa cinque chilometri (fino alle Terme o Villa di Tito sul Laghetto di Paterno) esiste una serie di strutture romane (c.d. del Vicus AquaeCutiliae) alle quali nel passato furono attribuite denominazioni spesso poco attinenti con le loro reali funzioni. Questa zona era molto importante anche dal punto di vista religioso e forse il non lontano LAGO PATERNO ERA IL FAMOSO LAGO DI COTILIA ritenuto - nell'antichità - lo ITALIAE UMBILICUS. Da queste parti doveva trovarsi il SITO CENTRALE DEL CULTO DELLA DEA VACUNA tant’è che oggi si avanza l’ipotesi che quel SANTUARIO fosse proprio sul sito dove fu realizzato questo grande complesso (ved. oltre). Le sorgenti della zona erano molto note nell'antichità per le loro proprietà terapeutiche e L'IMPERATORE VESPASIANO FREQUENTAVA VOLENTIERI QUESTA TERRA NATIA, così come suo figlio Tito. Coe accennato, grande è l’importanza, nella storia, dell' Imperatore VESPASIANO, AUTORE DI UNA RIORGANIZZAZIONE RADICALE DELLO STATO E DELL'ESERCITO e di un grande rafforzamento delle opere di difesa dei confini, anche se la sua fama oggi è in gran parte dovuta alla COSTRUZIONE DEL COLOSSEO. A Vespasiano si attribuisce il detto ‘PECUNIA NON OLET' in risposta al figlio che gli chiedeva quanto fosse dignitoso ricavare tasse dai gabinetti pubblici (da allora chiamati - appunto- ‘VESPASIANI’). Alla sua morte, il 23 giugno del 79 d.C. (morte che avvenne probabilmente proprio in questo luogo, forse per l’ingestione di acqua troppo fredda di queste fonti) pronunciò la famosa frase ‘UN IMPERATORE MUORE IN PIEDI’.
LA VILLA O TERME DI VESPASIANO A COTILIA OGGI La parte messa in luce di questa struttura è articolata su QUATTRO TERRAZZAMENTI, della lunghezza visibile di poco più di 200 metri (molte fonti scritte e siti web riferiscono una lunghezza effettiva di 400 metri). Al centro della seconda spianata si trova una GRANDE PISCINA (m. 60 x 24) dal taglio molto regolare e dalla struttura inaspettatamente attuale, con scalette laterali (scavate direttamente nella roccia della fiancata); su questa spianata si apre uno sfondo scenografico fatto di numerosi ambienti voltati (forse al servizio delle attività balneo-terapeutiche cui si dedicava il proprietario ed i suoi ospiti). Dietro queste strutture correva un corridoio anch'esso coperto a volte; una scala, in parte ancora visibile, dava accesso ad un piano superiore di cui si è conservato ben poco. Lo studio dei sistemi di adduzione dell’acqua e dei possibili effetti scenografici ottenuti dal loro deflusso verso la grande vasca suscitano l' interesse degli studiosi. Il complesso, in base alle tecniche edilizie adottate, è stato datato tra la fine del II ed i primi del I secolo a.C. (strutture in opera incerta ed opera quadrata) con frequenti restauri che si protrassero (interventi in laterizio) fino il VI sec. d.C.: pertanto quando l’Imperatore Flavio Vespasiano ne sarebbe venuto in possesso esisteva già da un paio di secoli. A proposito dell'ipotesi che questo fosse stato un SANTUARIO, si noti che - nel Medioevo - qui si costruì la CHIESA DI SANTA MARIA DI CESONI (i cui resti si vedono su un fianco del complesso) e l’esistenza di questo luogo di culto cristiano potrebbe rafforzare l’ipotesi della PREESISTENZA DI UN SANTUARIO PAGANO. Un’altra Chiesa sorse, nel seicento, più in basso presso la Via Salaria: è quella dedicata a SAN VITTORINO, che fu giustiziato imponendogli di respirare i vapori solforosi del ruscello che qui passava, ruscello che, in seguito, provocò lo sprofondamento della Chiesa stessa (essa presenta oggi un ASPETTO MOLTO SINISTRO ed è stata spesso utilizzata in set di film "horror".
TRA GLI ALTRI LUOGHI DI INTERESSE, non lontani da questo sito si segnalano, lungo la Via Salaria verso Nord, lìarea del Lago di Paterno (Villa o Terme di Tito), il centro storico di Antrodoco (e, percorrendo una diramazione della Salaria, la bella Leonessa); verso Sud, si incontra immediatamente Cittaducale (bel centro medioevale) e quindi la città di Rieti (con il suo quartiere medioevale ed il Ponte - Viadotto Sotterraneo); Rieti è al centro della Valle Santa Reatina (storici Santuari Francescani). | |
Per informazioni: Le Terme o Villa di Vespasiano si trovano sulla Collina di Caporio, raggiungibile direttamente dalla periferia Nord di Cittaducale ovvero dal km. 88.00 della SS Salaria, tra Cittaducale e Castel Sant’Angelo, seguendo una stradina che si stacca da un ampio parcheggio sulla sinistra della Statale (lato opposto rispetto alla Chiesa di San Vittorino). La Via Salaria è percorsa dai Bus Cotral, in servizio tra Rieti e Antrodoco. Info Turismo Cittaducale tel 0746 601047
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