|
ANTICA FALERIA - borgo in abbandono
|
Comune: Faleria Categoria : castelli e antichi borghi Tipo : città fantasma / borghi abbandonatiIn una bella zona verde, tra la Via Cassia e la Via Flaminia, ai bordi del pittoresco Parco della Valle del Treia, sorge il paese di Faleria. In lontananza - alle spalle del bel Palazzo Comunale di questo centro - si scorge una alta e vecchia torre: appartiene al Castello degli Anguillara che si erge ancora oggi a guardia di quello che fu uno splendido borgo medioevale fortificato. L’antico borgo - spopolato ormai da decenni - è in stato di degrado, ma le esortazioni al suo restauro e valorizzazione rischiano di portare a soluzioni che potrebbero togliere ad esso tutto il fascino e mistero di una delle più interessanti città fantasma del Lazio.
Nella foto: FALERIA - ANTICA FALERIA: via arcata all'ingresso del borgo antico
AMBIENTE E STORIA In questo luogo - già un migliaio di anni a.C. - esisteva un abitato (dal nome sconosciuto) dei Falisci (popolo che aveva la città principale nell’attuale Civita Castellana, quella che al tempo dei Romani era chiamata Falerii Veteres), strettamente imparentati con gli Etruschi con cui condivisero molte vicende storiche, comprese le lotte contro l'Urbe. Subito dopo la conquista del territorio (III sec. a.C.) i Romani costruirono la Via Flaminia che diede grande sviluppo alla zona e questo centro venne a chiamarsi STABIA in relazione (secondo alcuni) all’esistenza - nei paraggi - di una stazione per il cambio di cavalli (Stabulum) ovvero (secondo altri) a ragione delle sue molto stabili fortificazioni. Dopo l’unità d’Italia - per il problema della omonimia con altri comuni della nuova Nazione – STABIA PRESE IL NOME DI FALERIA, che forse ne voleva ricordare l’origine falisca. Attualmente il Comune di Faleria si compone di due nuclei: il Nucleo moderno (un centro abbastanza vivace che si raccoglie intorno all’incrocio stradale della Piazza Garibaldi ed al bel Palazzo Comunale) ed il BORGO MEDIOEVALE DI FALERIA VECCHIA (dominato dal Castello degli Anguillara) che fu completamente evacuato circa quaranta anni orsono, dopo essere stato reso pericolante da alcune scosse di terremoto. Il Borgo medioevale di Faleria si installò sul nucleo fortificato antico che denunciava l'origine falisca che seguiva strettamente la regola (comune agli etruschi) di stabilire insediamenti su alti speroni, in genere alla confluenza di corsi d’acqua (in questo caso i torrenti Treia e Mola) che ne favorivano la difendibilità. Ad iniziare dall’anno mille, partendo dalla parte più alta (chiamata Piedicastello) fu costruito il grosso di questo Borgo; le grandi opere di fortificazione ed il primo Castello furono costruiti nel 1290 dai proprietari del luogo, gli Anguillara. Questa famiglia (elevata al rango di Conti da Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa e padre di Federico II) nel ‘500 ristrutturò il borgo (realizzando anche una strada rettilinea che ancora oggi costituisce la via di acceso alla parte antica) e potenziò notevolmente il Castello, facendone la costruzione monumentale che ora vediamo. Nella stessa epoca subì un notevole ampliamento anche la Chiesa di San Giuliano che conserva ancora tracce di strutture e pavimentazioni di quelle epoche (un affresco venuto recentemente alla luce ci mostra il Borgo com’era nel ‘400).
LA CITTA' MORTA OGGI Oggi, percorrendo il vicolo arcato d’ingresso al Borgo si raggiunge la zona rinascimentale cui appartengono il CASTELLO DEGLI ANGUILLARA CON L'ANNESSA CHIESA CASTELLANA E LA CHIESA DI SAN GIULIANO; da questa piazza ci si addentra - con comprensibile apprensione - nelle stradine dirute della Stabia medioevale, dove i pericoli di crolli non sono del tutto scongiurati. Ma, tra la bruttezza di eventuali tettoie antisassi (del tipo che ha completamente stravolto e banalizzato quello che era il suggestivo centro medioevale della vicina Chia di Soriano del Cimino) e qualche graduale intervento di messa in sicurezza delle antiche costruzioni (anche recintando qualche zona), la seconda soluzione - di più lungo respiro - sembrerebbe la più appropriata. Ciò sembra però contrastare con le intenzioni di frettolosi amministratori ed aspiranti gestori di cooperative turistico-gastronomiche che rischiano di togliere qualsiasi fascino e richiamo ad uno dei tesori nascosti del Lazio.
Negli immediati dintorni di Faleria si trovano i ruderi del Castello di Paterno, che fu costruito prima del mille ed utilizzato fino al XII secolo; esso ospitò anche l’imperatore Ottone III di Sassonia che nel 1002 vi morì, forse per malaria, a soli ventidue anni, proprio mentre la principessa Zoe, figlia dell’Imperatore di Bisanzio veniva in Italia per sposarlo. Ottone, figura molto importante per l’Impero d’Occidente (tentò di ripristinare la centralità imperiale di Roma in unione con la Chiesa), fu seppellito in Germania nella Cattedrale di Aquisgrana a fianco di Carlo Magno.
TRA GLI ALTRI LUOGHI DI INTERESSE, non lontani da Faleria si segnalano: il caratteristico borghetto medioevale di Calcata (presso il Parco delle cascate di Montegelato), i centri medioevali di Nepi e Civita Castellana (Forte Sangallo e Cattedrale Romanica), gli scavi di Falerii Novi (Fabrica di Roma), Ronciglione (centro medioevale presso il Lago di Vico) e Caprarola (grandioso Palazzo Farnese). | |
Per informazioni: All’abitato medioevale dell' antica Faleria si accede percorrendo una stradina (Via Garibaldi) che parte dalla Piazza del Municipio di Faleria nuova. Faleria si trova sulla strada che, dalla SS Flaminia, raggiunge il pittoresco Parco della Valle del Treia; si raggiunge con Bus Cotral da Roma - terminal Saxa Rubra. Info www.comunedifaleria.it
|
2024 www.lazioturismo.it
AVVERTENZA: Lazioturismo.it, pur assicurando la massima cura nell'attivita di reperimento e presentazione delle informazioni, declina ogni responsabilita per eventuali omissioni o inesattezze dei dati e quindi per danni diretti od indiretti che da ciò derivassero.
|