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POZZO D'ANTULLO E NATURA BIZZARRA A COLLEPARDO
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Comune: Collepardo Tipo : CURIOSITA NATURALI Il Pozzo d’Antullo è la più grande (e pittoresca) voragine carsica d’Italia La sua visione, quando compare improvvisamente sotto i nostri piedi, ci lascia stupefatti e atterriti; una rete di recinzione ci salva dal precipitare in un piccolo frammento di mondo pieno di alberi e di vita ad una cinquantina di metri sotto di noi. Nella zona di Collepardo si trovano altre notevoli manifestazioni della natura, fra cui la cosiddétta Grotta dei Bambocci e altre interessanti cose in cui c’è anche la mano dell’uomo.
Collepardo è situata su una pendice dei Monti Ernici, tra Alatri (centro medioevale e mura ciclopiche) e Fiuggi (acque curative), in una zona di evidente carsismo e quindi ricca di caverne e corsi d’acqua sotterranei.
IL POZZO DI ANTULLO (detto anche ‘di SANTULLO’) è una grande dolina carsica, voragine di forma tondeggiante di circa 130 metri di larghezza media, diametro che si allarga notevolmente verso il fondo, a 60 metri in basso. Il fondo è costituito da vari cumuli di detriti, coperti da alti alberi, provenienti dal crollo (avvenuto in tempi protostorici) della volta di copertura di quella che era una enorme grotta. Secondo la leggenda, in superficie c’era un’ara su cui il padrone del campo, (un certo ANTULLO, appunto) osò battere il grano il giorno dell’Assunta, venendo punito con lo sprofondamento dell’ara e del terreno circostante. Risparmiandovi una nostra descrizione che rischierebbe di risultare poco efficace, condividiamo quanto Ferdinand Gregorovius riportò nel III volume del suo ‘Passeggiate per l’Italia’ quando (nel 1858) visitò i Monti Ernici e si trovò al cospetto di questa meraviglia: ‘esso mostrava nel suo fondo una foresta verde scuro di cime di alberi e di rampicanti che dolcemente oscillano […] il sole lasciava cadere in quelle profondità strisce di luce così era possibile vedere farfalle svolazzanti vispe su quella foresta affondata […] e i fiori irraggiungibili giù in basso, il labirinto di sentieri selvaggi in quel folto cupo, lo svolazzo degli uccelli che vivono laggiù, eccitavano la fantasia: essa immaginava in questo magico bosco sotterraneo un paradiso fatato…’.
Fenomeni naturalistici di questo genere attraggono (vedi il Gouffre de Padirac, in Francia) fino ad un milione di visitatori l’anno: qui non c’è alcun pericolo di affollamento, al peggio può capitarvi la compagnia di una comitiva di scolaretti ben custoditi.
LE GROTTE DELLA REGINA MARGHERITA si trovano sempre nell’area di Collepardo (originariamente erano chiamate Grotte dei Bambocci, cioè ‘dei pupazzi’ perché la caverna maggiore è ricca di stalattiti - peraltro ora molto rovinati – ma ancor più ricca di pipistrelli. Conservano tracce di antiche presenze umane e di riti pagani risalenti alla protostoria.
lL GIARDINO BOTANICO DELLA FLORA ERNICA, gestito dal WWF (con tutte le piante spontanee dei Monti Ernici, tra cui molti esemplari protetti dall'estinzione) e l’ECOMUSEO (ORTO DI CHIRONE) che si trova presso la sede comunale di Collepardo, costituiscono due pregevoli occasioni di conoscenza delle particolarità naturali di questo territorio.
Ma le sorprese di Collepardo non finiscono quì. Infatti oltre a quel tesoro costituito dalla Certosa di Trisulti (vedi www.lazioturismo.it) questo territorio fu caratterizzato nel passato dallo sfruttamento di giacimenti minerari, in genere ossidi di ferro (limoniti nello specifico) e perfino di oro, le cui vicende si interruppero in modo molto brusco (per questo si consiglia di visitare il sito http://www.mineralieminiere.com/la-miniera-doro-di-collepardo). | Nella Foto - Pozzo d'Antullo, sull'orlo della voragine |
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