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LA BOMBARDA DEL VALENTINO A RIGNANO FLAMINIO
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Comune: Rignano Flaminio Tipo : COSE E LUOGHI STRANIE’ stata attribuita a Cesare Borgia (il Valentino) la proprietà di questo bel pezzo d’artiglieria tardo medioevale che oggi giace esposto alla curiosità dei passanti sotto il Castello di Rignano. In verità le sue origini rimangono misteriose: si sono fatte molte congetture sulla sua provenienza e sul perché sia qui. Pochi si accorgono che le due parti dell’ arnese sono montate a rovescio di come dovrebbero essere.
Le vicende legate alla c.d. Bombarda del Valentino sono state indagate in modo serio e descritte da G. Ricci Cubastro e M. Terenzi nell’articolo ‘Alla riscoperta della Bombarda di Rignano Flaminio’ (in Armi Antiche 1974) da cui si sono tratti vari spunti per queste note. Rignano Flaminio sorge a 40 km da Roma, presso la Via Flaminia; al centro del paese si erge la Rocca Savelli, non a caso detta anche Rocca del Valentino perché appartenuta anche a Cesare Borgia che nel 1501 la ristrutturò. Questo paese passò varie volte da una mano all’altra e fu frequentemente soggetto a scorribande dei vari eserciti e soldataglie che percorrevano la Via Flaminia da e per la vicina Roma e sono proprio queste vicende che non rendono chiara la provenienza della bombarda. Di per se QUESTO PEZZO D’ARTIGLIERIA È UNA VERA OPERA D’ARTE (di quasi certa fattura spagnola). Non è un pezzo da fusione ma composto a doghe assiemate (tipo botte), cosa che la fa risalire ai primi del’400 (quando ancora la fusione del ferro rendeva pezzi dalla struttura poco omogenea e quindi poco sicuri). La credenza che quest’oggetto sia stato portato qui dai Lanzichenecchi in ritirata da Roma nel 1527 è quindi poco verosimile perché alla loro epoca questo era già un pezzo vintage non utilizzabile per l’uso di professionisti della guerra. Pertanto è verosimile che essa sia stato portato quì, già un po’ vecchiotta, da Cesare Borgia. Contrariamente ad altri oggetti simili sparsi in Europa questa bombarda HA CONTINUATO A SPARARE PER CINQUE SECOLI perché, come scrive un noto studioso (Guglielmotti), fu usato “per accrescere con lo strepito dei tuoni, colla gragnuola delle pietre la rusticana gazzarra delle feste di Rignano”. Questo FINCHÈ, NEL 1903, AVVENNE UNO SCOPPIO che danneggiò seriamente sia il braccio dell’artigliere che la bombarda. E’ probabile che fu dopo questo evento che la bombarda risultò un poco più corta e rimontata parzialmente a rovescio (la parte posteriore è innestata a rovescio nella parte anteriore) ma solo gli esperti se ne accorgono, così come passa inosservato lo strano affusto costituito da due rocchi di colonna. | Nella Foto - La Bombarda nella piazzetta della gelateria. |
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