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    ANTICA CELLENO - città morta    


 

Comune: Celleno
Categoria : castelli e antichi borghi Tipo : città fantasma / borghi abbandonati

In un sereno angolo della Tuscia (tra il Lago di Bolsena ed il il medio corso del Tevere) quasi appartata, su un'altura, in fondo ad una strada secondaria, si erge questa città in disfacimento che solo poderose e improbabili opere di ripristino riusciranno a risvegliare dal suo forzato torpore. Eppure qualcuno abita ancora il palazzo del principe ed una graziosa chiesa rimane in vita, quando ormai da un secolo tutti sono scappati altrove a costruire la loro nuova città.
Il paesaggio circostante è ampio e ridente e ricco di piante di ciliegio che danno luogo a particolari tradizioni (compresa la produzione di un famoso ‘maraschino’).
In tempi recenti si è diffusa la fama di Celleno antica quale luogo di fantasmi…..



Nella foto: CELLENO - ANTICA CELLENO: salita alla Porta del Borgo, al crepuscolo


AMBIENTE E STORIA
Siamo nella serena campagna dell’Alto Viterbese, zona del Nord del Lazio. Già lo stemma cittadino di Celleno - raffigurando un’ARPIA - induce un ALONE DI MISTERO, ma restiamo tranquilli perché tutto viene dalla leggenda che vuole il nome del paese derivante da Cilenia (una delle tre arpie) anche se, più provatamente, esso potrebbe derivare dalla parola ‘cella’ (cavità nel tufo, numerosissime in questa zona).
In una UNIFORME TONALITA' ROSACEA, su un poggio tufaceo della TUSCIA, a 350 metri s.l.m., si trova la VECCHIA CELLENO, BORGO DALL'ASPETTO ESTERIORE FIERO ED APPARENTEMENTE INTATTO, chiuso nella sua fortificazione. Ciò si addice ad una città dalla gloriosa storia che non voglia presentarsi malmessa a chi la scopra oggi, con grande sorpresa, magari uscendo dall’ultima curva della via provinciale proveniente da Celleno Nuovo.
LE ORIGINI DELL'ANTICA CELLENO NON SONO CHIARE, ma data la zona in cui ci troviamo e la sua ubicazione – su una rupe che si erge fra due corsi d’acqua – è molto facile che esse siano DA ASCRIVERE AGLI ETRUSCHI, anche se in questa zona si sono avute presenze importanti di diversi popoli protoitalici (si pensi alla CULTURA DI RINALDONE - che ebbe il suo fulcro qui vicino, presso Montefiascone - o ai Falisci). E’ comunque certo che IN EPOCA ETRUSCA QUESTO ERA UN CENTRO MOLTO PROSPERO, dato che si trovava su un importante percorso commerciale dell’epoca, quello che da Volsini (Orvieto) si dirigeva verso l’Etruria più meridionale e la terra dei Falisci.
Dopo aspre lotte, anche questa zona dell’Etruria nel 264 a.C. dovette soccombere ai Romani che approfittarono della posizione strategica dell' abitato facendone prima UNA BASE PER NUOVE CONQUISTE A SPESE DEL RIMANENTE TERRITORIO DEGLI ETRUSCHI e poi FULCRO DEI TRAFFICI provenienti da tutta la regione circostante nel frattempo annessa e che necessitava di collegamenti anche con Roma (per cui furono anche COSTRUITE NUOVE STRADE).
Questa situazione florida si mantenne FINO ALLA CADUTA DELL'IMPERO, quando iniziarono le insidie dei barbari - in specie GOTI E LONGOBARDI - finchè arrivò CARLO MAGNO che NEL 774 ANNESSE QUESTE TERRE AL PATRIMONIO DELLA CHIESA. Questa, a sua volta - affidò i suoi possedimenti a Nobili locali (IL CASTELLO DI CELLENO FU COSTRUITO NEL 1026 DAI CONTI DI BAGNOREGIO) e questi centri si trovarono subito coinvolti nelle lotte fra i vari potentati parteggianti ora per il Papa ora per l’Imperatore, subendo le conseguenze delle loro alterne fortune.
Pare che Celleno sia stata alleata dei Viterbesi quando questi nel 1172 distrussero Ferento (v. lazioturismo.it - rubrica Archeologia). Nel 1521, dopo essere stata degli Orsini, Celleno viene riacquisita dalla Santa Sede vivendo un periodo di relativa tranquillità, finchè apparve (o forse riapparve, perché, data la natura del suolo, non si escludono precedenti problemi geologici) A FINE SEICENTO IL SUO VERO NEMICO MORTALE: UN TERRIBILE TERREMOTO che danneggiò molto l’abitato. In quell'occasione forse si venne ad approfondire la stessa valle che circonda il borgo. Ma questo evento non impaurì ancora troppo gli abitanti dela vecchia Celleno tant'è che pochi traslocarono.
Nel 1789, al tempo dell’invasione dei Francesi qui ci fu una cruenta battaglia in cui persero la vita un centinaio di cellenesi

IL BORGO DI CELLENO ANTICA OGGI
La Celleno Antica che vediamo oggi è quella segnata dal terremoto del 1854 che determinò l'inizio della fuga generale degli abitanti. Questo violento sisma ed una quantità innumerevole di scosse minori ridusse tutte le case in grave dissesto o ne determinò il crollo totale, agendo inoltre sullo sfaldamento delle fiancate della rupe (erosione che tuttora è, visibilmente, in corso). Gli abitanti andarono via gradualmente e fondarono (ma solo nel 1936) la nuova città - ad un paio di chilometri da qui - in un posto più sicuro.Tra i due abitati sorgono, come a segnare UN ITINERARIO MISTICO, due begli esempi di architettura religiosa: la CHIESA DI SAN ROCCO ed il suggestivo CONVENTO DI SAN GIOVANNI BATTISTA (dal chiostro affrescato), congiunti dalle stazioni di una ARTISTICA VIA CRUCIS che si snoda lungo il percorso.
Percorsa la salita che conduce alla piccola PORTA D'ACCESSO AL BORGO, si accede ad un'ampia piazza, ben tenuta, su cui si affacciano COSTRUZIONI DALLE FACCIATE ANCORA DIGNITOSE - ma con finestre che sembrano vuote occhiaie - dai pavimenti sprofondati (che hanno trascinato nel crollo anche qualche rustico mobile che nessuno ha avuto il coraggio di recuperare). Stessa situazione nelle stradine laterali che scendono verso quello che era il SISTEMA DELLE ANTICHE MURA DI DIFESA, da cui si gode un impareggiabile panorama sulla bella campagna viterbese. Sulla piazza si erge, quasi intatto, IL CAMPANILE DI SAN DONATO CON L'OROLOGIO che ci propone un’ora improbabile, forse quella dell’ultima scossa fatale che ha determinato l’abbandono di questo luogo.
In realtà sulla piazza insistono anche le uniche due costruzioni ancora vive di questo luogo: il piccolo PALAZZO NOBILIARE (Orsini) e la piccola CHIESA DI SAN CARLO.


TRA GLI ALTRI LUOGHI DI INTERESSE, non lontani da Celleno, oltre al capoluogo Viterbo (medioevo, archeologia, fonti termali, Villa Lante a Bagnaia), si trova l’area del Lago di Bolsena (con Bolsena, Montefiascone, Acquapendente), Bagnoregio (con la città morente di Civita di Bagnoregio) e, da non trascurare, Bomarzo (Villa dei Mostri).




Per informazioni:
Celleno vecchia dista due chilometri dal centro di Celleno nuovo ed è facilmente raggiungibile con auto, che però va parcheggiata nel borgetto sottostante la città antica. La visita è libera ma si raccomanda una grande cautela (non lasciare bambini -e animali -liberi.
Info Comune di Celleno tel 0761 912002 sito www.comune.celleno.it

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