Comune: Cori
Categoria : archeologia romana e/o protolaziale Tipo : cinte murarie / importanti resti urbani

Percorrendo le caratteristiche stradine di Cori medioevale non è difficile scoprire qua e là, anche negli androni di vecchi palazzi, reperti romani. All'interno del centro e lungo il perimetro cittadino si conservano però anche resti monumentali della romana Cora e, primo fra tutti, il famoso Tempio di Ercole che domina dall'alto l'abitato; da non trascurare i notevoli trati di una grandiosa cinta ciclopica.

Nella foto: CORI - RESTI URBANI DI CORI ROMANA: il Tempio c.d. di Ercole AMBIENTE E STORIA Posta su una propaggine dei Monti Volsci - Lepini, poco a Sud dei Colli Albani, questa antica città domina la Piana Pontina; ai suoi piedi la montagna degrada in splendide colline in cui la vite la fa da padrona. LE ORIGINI MITICHE DI CORI HANNO AFFASCINATO MOLTI SCRITTORI ANTICHI anche se, in realtà, è certo che essa sia stata fondata dai Prisci Latini. Nel VI sec. a.C. appartenne certamente ai Volsci e poi di nuovo ai Latini; fu così che, trovandosi ad essere Colonia Latina in territorio ancora Volsco, non ebbe vita facile. Ma nemmeno fortunati furono i rapporti (scontri) con la sorgente ROMA CHE FINI' COL SOTTOMETTERLA NEL IV Sec. A.C.. Durante la Guerra Civile PARTEGGIO' PER SILLA (al contrario della vicina Norba) e così fu distrutta da Mario (e ricostruita da Silla tra l' 80 ed il 70 a.C.). I RESTI ROMANI A CORI (ANTICA CORA) CORI CONSERVA MOLTE TESTIMONIANZE ARCHEOLOGICHE ROMANE (ed anche preromane, dato che furono gli antichi Latini i primi costruttori delle MURA DI CINTA di cui sono ancora visibili intere tratte anche in opera poligonale). Presso l'ingresso nella parte bassa della città, sorge il PONTE DELLA CATENA di epoca sillana mentre in città sorgono i resti del TEMPIO c.d. DI ERCOLE e del Tempio di Castore e Polluce (di cui però si conservano solo due colonne), ambedue costruiti in aree dove esistevano luoghi di culto molto più antichi. Il grande Tempio c.d. di Ercole (I sec a.C.) si ergeva, con il suo maestoso pronao di stile dorico, sul ciglio della rupe da cui Cori domina la Piana Pontina. Esso fu danneggiato durante un criminale (inutile) bombardamento alleato del 1944 che, tra l'altro, distrusse completamente la chiesa Collegiata in cui erano inglobate le sue parti principali. 'Mi affrettai verso la mia Collegiata. Non c'era più. Soltanto qualche mozzone di mura perimetrali; il resto un groviglio mostruoso di pietre e di travi' (da una memoria di Mons. G. Marafini, parroco a Cori nel 1944). Indagini condotte recentemente dall'Università La Sapienza di Roma (Prof. Palombi) hanno portato ad evidenziare il Foro dell'antica città ed in particolare alla individuazione dei resti di una Basilica (il tutto ovviamente nei stterranei delle attuali abitazioni). Molti REPERTI ROMANI MINORI disseminati nel centro storico di Cori (anche nei cortili interni) aggiungono alla visita di questa graziosa CITTADINA MEDIOEVALE il senso di una continua scoperta. NELLE VICINANZE DI CORI, si segnalano - superata la catena montuosa verso la Valle del Sacco - le Mura Megalitiche ed Acropoli di Segni (v. Segni) ed i resti delle Mura Megalitiche alla Civita di Artena (v. Artena), mentre a Sud, lungo la linea dei Monti Volsci Lepini, l'Oasi-Città Morta di Ninfa (v. Cisterna di Latina), le rovine della Città di Norba (v. Norma), l'Abbazia di Valvisciolo ed il Castello Caetani (v. Sermoneta), il Ponte c.d. Archi di San Lidano (v. Sezze Romano), i resti della Città di Privernum e la grande Abbazia di Fossanova presso Priverno (quartiere Medioevale).