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L’ISOLA MARTANA E LA REGINA AMALASUNTA
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Comune: Marta Tipo : FATTI, MISFATTI, LUOGHI E PERSONAGGINella minuscola Isola Martana, sul Lago di Bolsena, Amalasunta - figlia di Teodorico - Regina dei Goti (e d’Italia) fu tenuta prigioniera e fatta assassinare da Teodato, ostrogoto anche lui, l’uomo che aveva da poco sposato e associato al Regno. Era molto amica dell’imperatore Giustiniano e quanto accaduto in questo luogo fu pretesto per lui per dare inizio alla lunga guerra tra Bizantini e Goti.
La Martana è la minore delle due isole del Lago di Bolsena (Isole Bisentine); la piccola isola si trova di fronte al paese di Marta, a circa un chilometro e mezzo dalla riva. QUESTO È UN LUOGO CIRCONDATO DA LEGGENDE: forse vi fu martirizzata Santa Cristina di Bolsena e comunque pare appartenessero ad essa le reliquie qui trovate da Matilde di Canossa nel 1078. Storicamente ben più documentata è la vicenda di Amalasunta (nata a Ravenna nel 495 e morta qui nel 535). AMALASUNTA (IN GOTICO AMALASWINTHA) ERA L’UNICA FIGLIA DEL FAMOSO TEODORICO alla cui morte (nel 526) divenne reggente del Regno degli Ostrogoti (e d’Italia) in nome del figlio Atalarico. Essendo rimasta vedova e non permettendole la legge del suo popolo di regnare senza uno sposo, FU INDOTTA A SPOSARE ED ASSOCIARE AL REGNO UN SUO CUGINO, TEODATO (DUCA DELLA TUSCIA). Scrittori dell’epoca ci parlano dell’intelligenza di questa donna, della sua bellezza e senso di giustizia ma anche della sua determinatezza. Ella cercò di dare al figlio un’ educazione distante dai costumi barbarici, cosa che finì con attirarle l’inimicizia dei CAPI OSTROGOTI I QUALI, CON UN COMPLOTTO, LE SOTTRASSERO IL BAMBINO PER EDUCARLO AI LORO RUDI COSTUMI: questo evento provocò la reazione violenta di Amalasunta che fece assassinare alcuni dei cospiratori. Furono molto mal viste la sua politica filo-romana (pare ispirata dalle ultime volontà di Teodorico, ma ritenuta segno di grande debolezza) e alcune cedevolezze nei confronti di Vandali e Visigoti. Ma fu soprattutto LA SUA AMICIZIA PER L’IMPERATORE GIUSTINIANO - CHE SEMBRAVA PRELUDERE ALLA SOTTOMISSIONE DEL REGNO OSTROGOTO ALL’IMPERO D’ORIENTE - che provocò la maggiore opposizione alla Regina e finì col costarle molto cara. Alcuni scrittori riferiscono che addirittura ella avesse farneticato di fuggire a Costantinopoli con l’intero tesoro ostrogoto e di SPOSARE GIUSTINIANO, NIENTEMENO SOPPIANTANDO L’IMPERATRICE TEODORA. Comunque siano andate le cose, fu a questo punto che TEODATO LA IMPRIGIONÒ IN QUESTA ISOLA, che apparteneva ai suoi possedimenti della Tuscia. Qui lei MORÌ IL 4 APRILE DEL 535, STRANGOLATA PER MANO DI ALCUNI GOTI intenzionati a vendicare l’uccisione, per sua colpa, di loro parenti. GIUSTINIANO I, che progettava la conquista dell’Italia per la riunificazione dell’Impero Romano d’Oriente e d’Occidente PRESE SPUNTO DALL’ASSASSINIO DI AMALASUNTA per inviare immediatamente in Italia il generale Belisario che si scontrò con Teodato, dando inizio alla LUNGA GUERRA GOTICO-BIZANTINA (che durò diciotto anni). Il luogo della prigionia di Amalasunta è appena riconoscibile in qualche rudere fra la vegetazione selvatica di questo minuscolo lembo tufaceo, quale è l’Isola Martana. Uno stretto camminamento, scavato probabilmente dagli etruschi, scende dal luogo della prigionia fino alle acque del lago e attorno alle discese di Amalasunta al lago sono sorte varie storielle locali… | Nella Foto - Sinistra: il luogo della prigione sull’Isola Martana
Destra : Amalasunta Regina (dalle medioevali Cronache di Norimberga) |
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