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    IL CRISTO DI PELLE UMANA A FARA IN SABINA    


 

Comune: Fara in Sabina
Tipo : COSE E LUOGHI STRANI

Solo qualche testo dedicato al ‘Lazio Strano e Curioso’ parla di questa cosa; in effetti nel Duomo di Fara Sabina si trova un Crocifisso in parte rivestito di autentica pelle umana.
Non si conosce l’origine di questo oggetto e molti ne preconizzano la futura più o meno misteriosa scomparsa dalla pubblica adorazione (come avvenuto per il ‘prepuzio di Calcata’).



Fara in Sabina è una cittadina dalla struttura medioevale, di gradevole aspetto e dalle antiche origini (il toponimo ‘fara’ indica che fu un insediamento longobardo). Nel Comune di Fara si trova la famosa Abbazia di Farfa (abbazia imperiale, faro di civiltà nel medioevo e potente centro feudale per diversi secoli).
Al centro di questa cittadina, in un’area ricca di altre presenze di interesse artistico-culturale (Museo Archeologico, Imponente Torre Campanaria, Cisterna Edicola Farnesiana), si trova la Chiesa Collegiata di Sant’Antonino Martire (il c.d. Duomo di Fara in Sabina). Questa chiesa, di origini almeno duecentesche, ma ricostruita nel XVI secolo, presenta una facciata ed un portale che richiamano linee quattrocentesche mentre un interno a tre navate custodisce numerose opere d’arte tra cui un’opera di carattere molto particolare: un particolare Crocifisso del cinquecento o seicento. A questo punto lasciamo la parola allo studioso Domenico Pelino, noto per i suoi scritti su opere particolari e poco note.
‘All’interno del Duomo, oltre ai dipinti del Manenti, nel primo altare a destra c’è un crocefisso del XVI secolo, forse di provenienza orientale, ricoperto di pelle umana consunta. Esami scientifici hanno confermato che il Crocifisso è effettivamente rivestito di pelle umana. Le dimensioni sono naturali, la struttura è in legno e stoppa. Qualcosa di analogo sembra si trovi anche in una chiesa di Praga.
Tornando al Crocifisso di Fara in Sabina, anche i capelli, o meglio lo scalpo, sono veri e le gambe, di fatto, sono impagliate. La pelle utilizzata per lo sconcertante pezzo d’artigianato si pensa provenga da un condannato (o da più condannati) alla pena capitale.
Comunque le origini del Crocefisso rimangono oscure, forse dopo il 1600 e, credendo di far cosa buona e giusta, per evitare il deterioramento della pelle umana usata o per nascondere le visibili nudita’ del Cristo, si vernicio’ di bianco quella pelle (!!!).’
Non lontano dal Duomo c’è un’altra unicità di Fara in Sabina: il Museo del Silenzio.


Nella Foto - Il Cristo del Duomo di Fara in Sabina (dal testo di D. Pelino).

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